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La reliquia del beato don Carlo Gnocchi - che nel 2016 è stata donata dalla Fondazione all’8° Reggimento Alpini con sede a Venzone (Udine) - verrà portata nelle prossime settimane in Afghanistan, nell’ambito della missione che vede impegnate da tempo le truppe militari italiane.
La reliquia del beato cappellano alpino accompagnerà il contingente dell’8° Reggimento che all’inizio di agosto raggiungerà la base di Herat, dove verrà consegnata al cappellano militare per essere poi posizionata all’interno della chiesetta della stessa base.


Visto il gemellaggio fra l’8° Reggimento della Brigata Alpina Julia e la Fondazione Don Gnocchi, uniti nel segno del beato don Carlo Gnocchi, al posto delle tradizionali cerimonie si è deciso di promuovere in questo tempo di emergenza Covid un breve saluto on-line che si è tenuto nella mattinata del 15 luglio.
Per l’occasione, il Comandante del presidio alpino di Venzone, colonnello Franco Del Favero, ha rivolto un indirizzo di saluto alle autorità e ha presentato i particolari della missione di Afghanistan, che durerà sei mesi, sottolineando con emozione che «l’8° Reggimento si affida alla protezione del beato cappellano alpino e da qui la volontà di portarlo con noi in Afghanistan». L’evento ha visto la presenza virtuale, tra gli altri, del presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante, dell’assessore alle finanze della Regione Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, insieme a sindaci del territorio e a numerosi amministratori locali, rappresentanti dell'Ana e militari in quiescenza.
Don Vincenzo Barbante, nel richiamare il difficile momento della pandemia in corso, con le gravi situazioni che anche la Fondazione ha dovuto vivere e fronteggiare di fronte ad un evento non immaginabile, ha spiegato così il significato più profondo della reliquia: «Con l’aiuto del nostro beato fondatore – ha detto il presidente - ci siamo ugualmente stretti e messi al servizio delle persone malate che si rivolgevano a noi. Auspico parimenti per gli alpini in partenza per questa missione di pace, la protezione del beato don Gnocchi e il conforto nella preghiera. È certo che i valori di solidarietà e di fratellanza propri degli alpini, anche in questa occasione, saranno di aiuto e conforto alle popolazioni locali che incontreranno. Valga per tutti noi un richiamo ai valori sui quali è fondato il gemellaggio in essere e al ritorno dell’Ottavo mi auguro di poter riabbracciare tutti gli alpini, che rientreranno senz’altro arricchiti da questa difficile esperienza».
L’assessore Zilli, nel ricordare l’attaccamento della gente della sua regione per le truppe alpine e per questo glorioso reparto ha evidenziato come «l'8° Reggimento, in linea con lo spirito degli alpini e con il legame al beato don Gnocchi, abbia sempre saputo alimentare i legami con la comunità anche per mezzo di una serie d'iniziative speciali quali il coinvolgimento dell'associazione Progetto Autismo Friuli Venezia Giulia. Per tutti noi siete un vero e proprio esempio di abnegazione, spirito di sacrificio, fedeltà alla bandiera e anche di operosità coraggiosa e silente a favore della pace».


Per l’occasione è stata realizzata una bandiera per la Task Force di alpini in partenza per l’Afghanistan, dove accanto allo stemma dell’8° Reggimento ci saranno anche i loghi di tutte le realtà a cui lo stesso è legato, fra cui appunto la Fondazione Don Gnocchi (nella foto sopra).
La reliquia del beato don Gnocchi sarà trasportata personalmente a Herat dal comandante e dal 1° luogotenente dell’8° Reggimento, Renato Ciabrelli.
Quest’anno ricorre il quattordicesimo anniversario del gemellaggio tra la Fondazione Don Gnocchi e l’8° Reggimento Alpini. Un legame profondo, basato sulla condivisione di principi e i valori, che accomunano lo spirito del beato con quello del Corpo degli Alpini: alpinità, fratellanza, solidarietà.
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