Dopo l'attribuzione del "Bollino RosaArgento", la... (Leggi tutto)
Si è svolta ad Acerenza, nella Sala Ottagonale della Tenuta Gala, la celebrazione dei vent’anni del Centro di Riabilitazione “Don Michele Gala – Don Gnocchi”, una delle realtà sanitarie più significative della Fondazione nel sud Italia. Una mattinata intensa, aperta dal saluto di monsignor Francesco Sirufo, arcivescovo di Acerenza, che ha richiamato «il valore umano e comunitario di un percorso costruito con dedizione e prossimità».
L’iniziativa ha visto una presenza istituzionale particolarmente ampia e sentita: tra i partecipanti, l’assessore regionale alla Salute Cosimo Latronico, il presidente della quarta Commissione (Istruzione, Politiche Sociali, Sanitarie e del lavoro) consigliare Nicola Massimo Morea, il direttore sanitario dell'ASP di Potenza Luigi D'Angola, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo Giuseppe Spera e il sindaco di Acerenza Fernando Scattone che ha ringraziato la Fondazione per contributo alla comunità sanitaria acheruntina e regionale: «Dalla Fondazione Don Gnocchi giunge quotidianamente una lezione di stile, di sobrietà, di correttezza, ovvero di quei valori grazie ai quali la società può salvarsi e su cui si fonda una comunità.»
Un segno concreto dell’attenzione del territorio verso una struttura che, in questi vent’anni, ha contribuito a rafforzare la rete riabilitativa regionale.

L'assessore regionale alla Salute Cosimo Latronico ha riconosciuto nel Centro una realtà consolidata e un modello capace di integrare competenze cliniche, innovazione tecnologica e attenzione alla persona. Ha rimarcato la coerenza della Fondazione con gli obiettivi regionali — qualità, prossimità e sostenibilità — sottolineando come la collaborazione con la "Don Gnocchi" sia «un valore riconosciuto, frutto di una cooperazione solida che ha prodotto risultati tangibili, soprattutto nelle aree interne».
Il direttore generale della Fondazione, Francesco Converti, ha ricordato le origini del Centro, avviato vent’anni fa grazie a un accordo condiviso con ASL, Azienda Ospedaliera, Comune e Diocesi. «Vent’anni sono una testimonianza di impegno e collaborazione – ha sottolineato – e questa rete ci ha permesso di offrire un’assistenza riabilitativa capace di rispondere ai bisogni di pazienti di tutte le età». Converti ha rimarcato l'attenzione alla sostenibilità dei progetti che la Fondazione Don Gnocchi porta avanti e ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti gli operatori, anche quelli non presenti perché impegnati a garantire l'assistenza nei reparti: «È grazie a tutti voi se possiamo parlare di eccellenza».

La parte centrale della mattinata è stata dedicata al percorso realizzato dal Centro nei suoi vent’anni e alle prospettive future, con gli interventi di Anna Izzo, direttore Area Centro-Sud della Fondazione («La Fondazione Don Gnocchi è una realtà capace di abbracciare tanti ambiti con un unico obiettivo: garantire qualità e vicinanza alle persone. Il Centro di Acerenza ne è un esempio concreto») e di Grazia Pietragalla, responsabile del Centro che ha ripercorso le tappe fondamentali di questi vent'anni dalla nascita fino alla trasformazione in una struttura moderna e specializzata: «Quello che celebriamo oggi è un riconoscimento al valore di questa struttura e alla sua missione, che coniuga cura, innovazione e prossimità. Il nostro impegno è continuare su questa strada, al fianco delle istituzioni e della comunità, per rispondere con competenza e umanità ai bisogni di salute di chi si affida a noi».
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Sono seguite le relazioni scientifiche di Rocco Santarsiero, direttore sanitario del Centro, che ha ripercorso l’evoluzione del modello riabilitativo; Lorenzo Brambilla, direttore medico della Fondazione, che ha approfondito l’approccio innovativo nella riabilitazione cardiorespiratoria; Irene Aprile, direttrice del Dipartimento di Riabilitazione Neuromotoria, che ha illustrato l’uso di robotica e tecnologie avanzate nei percorsi riabilitativi.

Nel suo intervento conclusivo, il presidente della Fondazione, don Vincenzo Barbante, ha ricordato quanto la presenza della Don Gnocchi in Basilicata rappresenti un tassello importante per il sud, dove l’accesso alle cure non è sempre omogeneo. «Troppa differenza ancora separa le regioni italiane – ha affermato – e la Fondazione vuole contribuire a ridurre questo divario». Don Barbante ha ringraziato gli operatori e i volontari, sottolineando la virtuosa collaborazione con il territorio lucano e con l’Ordine dei fisioterapisti, che ha permesso di formare nuove generazioni di professionisti sanitari. «Questo anniversario non è un traguardo, ma un punto di ripartenza – ha concluso – per costruire una sanità più giusta e vicina alle persone».

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